lunedì 9 aprile 2012

Il confronto con lo specchio.

E così questa sono io?
Quasi non mi riconosco. Se non fosse per le ciocche rosse che mi riempiono la testa, avrei difficoltà io stessa ad identificarmi realmente.
Ultimamente sorrido fin troppo, sarà che avrò imparato a prendere la vita con filosofia, sorridendo, anche quando nulla v'è del divertente.
E' iniziato tutto con il mio arrivo a Greenfield, il pianeta verde. Non avevo molto con me, se non gli stessi vestiti che avevo indosso e la pistola che mi regalò papà, con un solo proiettile in canna. Proiettile che ho faticato a conservare.
L'abbandono di Stevens aveva lasciato dentro di me un vuoto che parimenti è solo l'Oblio, così non avrei scommesso un soldo che qui sarei riuscita in breve a trovare il mio posto, sarà che nulla è come Casa.

Ho letto l'annuncio lasciato allo skyplex, qualcuno cerca un buon sicario, senza scrupoli, che sappia il fatto suo, ed io credo d'essere la persona adatta ad un lavoro simile, non che mi vada a genio di svendermi al miglior offerente, ma un po' di grana non avrebbe fatto male a nessuno, tanto meno a me, che come al solito sono finita al verde.
Non mi andava di iniziare a rubare anche qui. Quella è la vecchia me. O meglio, quella che vedo riflessa allo specchio.

Ho incontrato questa tizia, Mughain, l'Ombra.
Ho sempre apprezzato le persone come lei, schiette, pratiche, che non si perdono in inutili ciarle infiocchettate che mi sanno sempre tanto di prese per il culo. Mi sono detta disponibile ad un colloquio e l'ho incontrata.
Qualche giorno dopo mi ha messo alla prova, non credevo che potesse essere così difficile guadagnarsi in fretta la fiducia di qualcuno- non che la cosa mi sia mai interessata più di tanto- e così mi ha portato in questo strano tempio buddhista, con tanto di monaci in toga arancione e capa pelata.
Mi ha chiesto di ucciderla, e giuro sull'anima di mio padre che l'avrei fatto.
E' qui che si vede la differenza tra un soldato e una ladruncola di quint'ordine, quando sei disposto a tutto pur di portare a termine il tuo compito, persino a morire, portandoti all'Inferno il tuo nemico.
In questi occhi ormai rivedo mio padre, tutti i suoi errori, che pur mi continuo a ripromettere di non commettere. E se è pur vero che gli ideali ormai li ho mandati al diavolo, è anche vero che se so impugnare come l'estensione del mio braccio questa pistola, è solo a lui che lo devo.

E così mi sono guadagnata il suo rispetto, ad un passo dalla morte.

La famiglia.
La sorpresa di scoprirmi non più sola al mondo, incontrando Tony, che ormai era così lontano dai miei ricordi, da non riuscire a rammentarne nemmeno l'esistenza. Mi ha raccontato di come suo padre e il mio si sono separati, da buoni fratelli, a nemici senza nome. L'indipendentista e l'Alleato. Lo Yin e lo Yang per eccellenza, ma non saprei stabilire con precisione assoluta quale fosse dei due il lato oscuro.
Non posso fare a meno che provare un po' di rancore verso di lui, verso ciò che rappresenta, per esser stato indirettamente la causa della morte di mio padre sostenendone l'ideale avverso, ma poi mi dico che continuare ad oliare le giunture di questo infame ingranaggio della morte, non ha alcun senso e così, ho finito per accettarlo nuovamente nella mia vita.
In fondo nulla è come il confortante ritrovo del sangue del tuo sangue.

Ed in ultimo c'è lei, un'altra donna, il mio capo. Miss Winter mi ha accolto ormai come una di famiglia all'interno dell'Hall Point, e non so come ma sento che potrei condividere con quella donna ogni più piccolo segreto della mia esistenza, perchè in qualche modo è come se lei lo sapesse già.
L'altra notte l'ho raggiunta alla stazione di Greenfield, con l'incarico di scortarla sana e salva allo Skyplex, e li ho compreso. Ho scoperto lati di lei che mai avrei pensato di scoprire, così io, che tanto odio parlare di me e della mia storia, che tanto odio suscitare compassione, le ho fatto partecipe di un pezzo del mio passato, di quel passato che ora, preferisco guardare da lontano.
Non rinnego quello che ero, non me ne pento, semplicemente adesso, mi guardo allo specchio e riesco a non provare senso di colpa.
Penso sia già un bel passo avanti.


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