mercoledì 12 dicembre 2012

Destroy, to create.

La distruzione è un processo creativo.


Ci sono persone che nascono con il dramma nel sangue.
Ci sono persone che nascono vedendo morire tutto ciò che li circonda, crescendo vedendo sciogliersi legami, morendo con un mucchio di polvere tra le dita. 
Perchè non hanno mai visto altro e non hanno mai imparato a fare altro. 
E' un dono. 
Distruggere per creare da capo. 
Ancora e ancora.

Credo che ne fossi destinata fin dalla nascita, in fondo. Mia madre è morta dandomi alla luce, il mio Pianeta è stato distrutto, mio padre è stato ucciso, il mio primo amore è scomparso nel nulla.
E' così la vita, no? Un ciclo dove tutto si ripete all'infinito e nulla accade mai nelle medesime meccaniche.
Sia chiaro, non rimpiango niente. 
Si è sempre artefici del proprio destino.

-Non sto bene, Bernardo.
-Lo avevo intuito, Electra.
-Sto prendendo degli psicofarmaci, per la rabbia. Non funzionano... ho bisogno di qualcos'altro.
-Se non esiste niente di meglio, farò in modo che esista per lei, Electra.

Devo andarmene di qui, e alla svelta.
Devo scomparire.

Hall Point mi fa male.
Hall Point mi consuma. Mi consuma l'anima. 
Mi consuma l'anima.

Ne parlo con Bernardo. Lui pensa immediatamente che io voglia togliermi la vita, ma non è così.
Gli chiedo se è possibile essere sottoposti ad un intervento di plastica facciale. Gli chiedo se lui ne sarebbe capace.
Mi chiede perchè.
Non offro risposte.

Mi chiedo perchè non mi arrivano notizie da Neville, niente, non un solo messaggio.
Mi preoccupo che gli sia successo qualcosa di male. Ne parlo con Black. Lo metto alle strette.
Sembra che nemmeno lui sappia nulla.
Qualche ora dopo sono già completamente ubriaca.
Osservo il fondo della bottiglia e ci vedo riflesso solo profonda solitudine. Rabbia. Mi faccio quasi pena.
C'è ancora Black accanto a me, dopo ore. Non se nè ancora andato.
Io sono ubriaca, dannatamente ubriaca.
Lo guardo. Rido di me stessa. Mi apro, gli confesso che si, per un attimo ho pensato di portarlo a letto.
A lui l'idea non sembra dispiacere.

-Come se non ci fosse un domani, Black.

E così è successo. Ci siamo baciati. Contro ogni aspettativa.
E' così che accadono le cose, no? Un minuto prima sei al top, un attimo dopo sei cibo per vermi, crogiolandoti nelle tue debolezze, nelle tue fottutissime paure.
Avevo paura di restare sola.
Ora sono sola.
Sono maledettamente debole.

Provo rabbia, profonda rabbia.
Alla fine ha raccontato tutto a Neville, non so perchè, e non so nemmeno cosa gli abbia raccontato.
Non importa, mi dico. Non avevo poi molto da perdere.
Proprio adesso che mi ero convinta a tornare.
Avrei lasciato Hall Point per tornare alla Monkey, ma io non sono più una di loro, no.
Sono il nemico. Freddo e spietato. Sono l'incarnazione di tutto ciò che c'è di più sbagliato nella razza umana.
Sono il male, sono la follia, sono la depravazione, il Caos.
E così reggo il gioco.
Non importa quel che sei, importa solo quello che vuoi far credere di essere.
Sono maledettamente debole.

-Perchè lo hai fatto? Era un bacio. Uno stramaledettissimo, stupido, inutile bacio.
-Per me era più di un bacio.
-E cosa cazzo era secondo te, Black?
-Non lo so, so solo che riesci a sconvolgere il mio universo, Rouge. So solo che ti avrei preso, ti avrei preso seduta stante e non me ne sarebbe importato niente della mia donna, di Neville. Riesci a mettere in dubbio tutto ciò in cui credo.
-Tu mi hai tolto tutto, Black...

Piango, senza riuscire a trattenere le lacrime negli occhi. Senza riuscire a trattenere le emozioni che mi si aggrovigliano dentro il petto. Non mi sentivo così vulnerabile da secoli.
Sono maledettamente debole.

-La... amavi?
-Io non sono capace di amare.
-Lo amavo davvero, sai?
-Anche io credevo che lui ti amasse... io ti avrei ripreso con me.

Ammetto d'essere sorpresa.
Mi lascio segretamente ammaliare.
Non credo ad una sola parola di ciò che dice, ma mi lascio sorprendere comunque, forse perchè dentro di me spero davvero di non essere rimasta sola, di avere ancora un appiglio a cui aggrapparmi.
Sono maledettamente debole.

Mi mostro cattiva, odiosa, affamata di vendetta.
E invece niente, nessuna soddisfazione, nemmeno quando gli chiedo subdolamente di scegliere tra me e Neville.
Lo vedo che tituba, lo vedo che non ha alcuna intenzione di lasciarsi alle spalle una vita intera per una come me. Sorrido.
Avrei dovuto sparargli, ma non l'ho fatto.
Sono maledettamente debole.

Ogni creatura sulla terra quando muore è sola.
Ed io devo assolutamente morire adesso prima che il resto mi consumi.



Ciò che muore non può morire, ma solo rinascere ancora più forte.
 
Electra Williams deve morire.




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