mercoledì 5 dicembre 2012

Save my soul from myself.

Mughain s'è rifugiata all'interno di un tempio Buddhista, ormai quasi quattro mesi fa. Quella pazza. 
Non si è preoccupata di ciò che si sarebbe lasciata alle spalle. 
Non si è preoccupata di me.
Egoista pensare una cosa del genere, lo so, ma non posso fare a meno di pensare a lei quando ritorno nel mio alloggio vuoto, sullo Skyplex.
Non mi curo di accendere quella fastidiosa luce fredda al neon, non mi curo di spogliarmi, di mettermi comoda, so che anche stanotte saranno poche e cattive le ore di sonno. Resto a contemplare lo specchio sbeccato nel bagno in fondo a destra, oltre una macchia indelebile di whiskey sulla moquette.
Incredibilmente, ricordo ogni particolare di quella sera.
Sorrido tra me e me.
Ricordo lei, la sua rabbia, le sue parole graffianti in gola e le fiamme che ondeggiavano imperiose nei suoi occhi chiari.
Credo di averla amata e odiata tanto da non riuscire a dimenticare nulla dei nostri continui scambi, botta e risposta, a volte botte e ben poche risposte. Il suo odore. Il modo segretamente violento con cui spegneva la cicca all'interno del posacenere dopo le nostre strane chiacchierate.
La amavo, si.
Peccato che lei non lo saprà mai.

-C'hai mai pensato al tuo funerale, Tyler?
-E perchè dovrei? Io non parteciperò di sicuro.
-Nemmeno io, se è per questo.
-Non ne dubito. Ma sarò io a seppellire te. Questo è certo.
-E pregherai?
-Non credo. Hai di sicuro un posto già prenotato all'Inferno, Williams.
-Verrai da solo?
-A meno che tu non abbia intenzione di appiopparmi quel marmocchio, si.
-Piangerai? Qualcuno piangerà?
-Ouff... non lo so, Williams. Vorresti che piangessi?
-Forse. Mi consolerebbe saperlo.


Mi sorride, in modo ingenuo e dolce. Vorrebbe essere rassicurante.
Chissà perchè proprio adesso questo senso impotente di vuoto mi preme sullo stomaco senza darmi tregua.
Chissà perchè proprio adesso il pensiero di morire sola mi faccia tanta paura.
Lo so, so che sarò sola quel giorno, che probabilmente nessuno sarà lì a piangere per me.
Me lo merito di sicuro.
Eppure... dentro di me so che nemmeno io ho il potere di cambiare questa situazione.
Dentro di me so, che sarebbe solo una liberazione per molti, per tutti forse.
Forse anche per me.

-Sai una cosa, Emile?
-Cosa?
-Ho intenzione di vivere tanto a lungo che nessuno, nessuno avrà il tempo di piangere per me.
Perchè sarò io a piangere per loro.
-Ma... tu non piangi, Williams.
-E' vero, Emile... non piango. Non piango Mai.

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